La montagna è un ambiente affascinante e piacevole, in ognuno di noi accade qualcosa quando ci troviamo in un bosco e magari riusciamo a restare in silenzio per qualche minuto, è un’esperienza da provare. Allo stesso tempo però la montagna può divenire un luogo che ci può mettere in serie difficoltà o addirittura in situazioni pericolose, può capitare di dare per scontate delle regole di sicurezza quando si percorre un sentiero o quando si perde un sentiero ed è per questo motivo che si vuole fornire quanta più informazione possibile in modo da permettere a chi frequenta il nostro territorio di poter trascorrere una giornata godendo del verde e del silenzio dei boschi.
L’escursionismo è un’attività motoria e sportiva basata sul camminare nel territorio a scopo di studio o svago, lungo percorsi poco agevoli che tipicamente non possono essere percorsi con i mezzi di trasporto convenzionali (sentieri, sentieri a lunga percorrenza, alte vie, mulattiere, ippovie ecc.); spesso, derivando il termine dalla lingua inglese, viene indicato anche come trekking o hiking con il primo termine che deriva dal verbo inglese to trek, che significa camminare lentamente o anche fare un lungo viaggio, mentre il secondo deriva dal verbo inglese to hike, che significa camminare.
Preparazione
Per evitare problemi anche gravi, quali per esempio lo smarrimento o il trovarsi coinvolti in un temporale improvviso, è necessario pianificare in anticipo diversi elementi:
- il percorso, il profilo altimetrico, il dislivello complessivo, la natura del suolo, i punti di orientamento;
- la durata prevista, le tappe, i rifugi;
- le condizioni meteorologiche previste;
- l’abbigliamento e in particolare le calzature;
- l’equipaggiamento (accessori minimi, zaini, tende, fornelli da campo e stoviglie ecc);
- le scorte di acqua e alimenti.
Abbigliamento
L’abbigliamento è naturalmente legato alla stagione, ma comunque si devono tenere in considerazione eventuali peggioramenti delle condizioni meteorologiche. Si dovrà sempre includere un abbigliamento impermeabile da indossare in caso di emergenza. Impiegare preferibilmente scarponi adatti al tipo di terreno che si affronterà e calzini specifici per l’escursionismo.
Equipaggiamento
Per quanto riguarda l’equipaggiamento, questo deve comprendere gli elementi necessari per l’orientamento e accessori utili in caso di difficoltà. In particolare (soprattutto se non accompagnati da Guide Abilitate o da escursionisti esperti del luogo) per qualunque escursione è consigliabile portare con sé una serie di accessori utili anche se non tutti indispensabili:
- una carta geografica dettagliata del luogo da esplorare, meglio una mappa militare o CAI (possibilmente almeno in scala 1:25.000);
- una bussola e facoltativamente (non in alternativa) un ricevitore GPS;
- un coltello multiuso (tipo coltello svizzero);
- una coperta isotermica;
- un kit di pronto soccorso;
- una scorta di acqua (bere regolarmente per evitare di perdere sali minerali) e viveri energetici (ad es. biscotti integrali e/o dietetici, ma anche cibo in scatola). Il cioccolato, seppur molto diffuso tra i praticanti, non è indicato in quanto è composto quasi interamente da grassi, che sono di difficile e lenta assimilazione. Molto meglio utilizzare zuccheri semplici come il fruttosio (ma non il saccarosio, che causa picchi glicemici), oppure le maltodestrine;
- occhiali da sole certificati (fondamentale è la protezione 4 in caso di escursioni su neve o ghiaccio);
- crema solare (indispensabile) con fattore di protezione UV adeguato all’altitudine e alle ore di marcia;
- un fischietto (utile per i segnali di soccorso);
- una torcia o lampada frontale (utile quando il tramonto ti sorprende);
- guanti e cuffia (per eventuali cali di temperatura anche in estate);
- un telefonino (verificare copertura segnale in base alla località) ben carico (batterie e credito telefonico). Utili anche due Walkie-talkie per tenere compatto il gruppo di escursionisti (uno in testa e uno in coda);
- abbigliamento, possibilmente “a strati” adeguato alla stagione e al meteo;
- il caschetto (in particolare in alta montagna e in vicinanza delle pareti rocciose);
- bastoni o racchette da escursionismo che utilizzando la forza propulsiva degli arti superiori facilitano l’avanzamento sul percorso abbassando senso di fatica e anche il rischio di scivolamento o caduta.
- cordino (5 metri), per stendere e altri usi (legature, steccature, tracolle, ecc.);
Per escursioni di più giorni, a seconda delle necessità è consigliato aggiungere:
- sacco a pelo (adeguato alla stagione, in base alle temperature previste);
- il saccolenzuolo (obbligatorio in molti rifugi);
- telo per ripararsi oppure;
- tenda, e fornello da campo;
Oltre all’equipaggiamento minimo:
- nei tratti su ghiacciaio è obbligatorio l’uso di ramponi e piccozza, e in presenza di crepacci è consigliabile procedere in cordata;
- lungo le vie ferrate è obbligatorio l’uso di imbragatura, caschetto, set da ferrata (composto da dissipatore, due moschettoni e uno spezzone di corda opportunamente predisposto), e sono consigliati scarponi abbastanza rigidi e dei guanti che non impediscano l’uso dei moschettoni (simili a quelli dei ciclisti);
- nel caso sia previsto il guado di torrenti o l’attraversamento di punti particolarmente esposti o pericolosi, è consigliabile che la comitiva porti con sé uno spezzone di corda di almeno venti metri.
Orientamento
Per evitare di smarrirsi è innanzitutto opportuno rimanere entro i sentieri segnati. Il Club Alpino Italiano e altre organizzazioni di portata locale o regionale si occupano di segnare e manutenere la segnaletica. Il CAI e numerose case editrici (Kompass, Tabacco, Multigraphics, IGC) pubblicano le carte dei sentieri in cui sono tracciati i percorsi assieme ad altre informazioni (posizioni dei rifugi, bivacchi, posti tappa). Normalmente alle estremità delle tratte sono indicati i colori identificativi per i diversi sentieri, con il numero di riferimento usato sulle mappe e guide e la durata prevista. Questa durata in genere non considera le soste.
È da tenere ben presente che almeno in Italia non è prevista una segnaletica normalizzata per la tracciatura dei sentieri: nella maggior parte del territorio italiano si fa uso delle bandierine bianco-rosse con indicato il numero del sentiero, ma specie al centro-sud si usano dei simboli colorati per differenziare i vari sentieri presenti in una zona. Non vi è nemmeno alcuna norma riguardante i tempi di percorrenza. Se la marcia avviene in un gruppo numeroso, occorre evitare che gli elementi più veloci stacchino i più lenti e inesperti. Il gruppo deve rimanere compatto.
Rischi e sicurezza
I rischi che possono presentarsi durante un’escursione a piedi anche breve possono suddividersi in fattori ambientali che incidono direttamente sulla salute fisica dell’escursionista dovuti all’ambiente fisico-meteorologico-climatico e fattori ambientali indiretti che incidono sull’incolumità fisica dovuti alle caratteristiche fisiche della montagna stessa:
- Smarrimento – in certi territori vi si può perdere, se qualcuno avvisa il soccorso si iniziano ricerche molto costose.
- Insolazione – è quindi consigliato di indossare cappelli e indumenti leggeri ma efficaci in caso di marcia sotto il sole diretto.
- Disidratazione – si consiglia di prevedere una sufficiente scorta di acqua potabile, e di informarsi sulla potabilità e stagionalità delle sorgenti che si prevede di incontrare.
- Mal di montagna – una condizione patologica causata dal mancato adattamento dell’organismo alle elevate altitudini. I sintomi leggeri comprendono mal di testa, tachicardia, vertigini e nausea. Le crisi acute possono portare all’edema polmonare e all’edema cerebrale. Alla comparsa dei primi sintomi, se possibile, scendere immediatamente di quota. Si consiglia di raggiungere gradualmente le quote elevate (specie oltre 3000 metri) e di fare frequenti soste (è sconsigliato recarsi in quota con funivie e seggiovie se non si è adeguatamente acclimatati). Si consiglia di bere molta acqua o bevande analcoliche.
- Ipotermia – anche nella bella stagione, il vento può abbassare notevolmente la temperatura percepita, specialmente durante la notte; prevedere indumenti adatti e portare sempre giacche antivento (possibilmente anche con membrana impermeabile) facilmente riducibili in poco spazio nello zaino. È consigliabile un abbigliamento “a strati” (detto familiarmente “a cipolla”) e l’utilizzo di indumenti che facilitino la traspirazione del sudore verso l’esterno (in pile o in microfibra).
- Congelamento – è tipico dell’escursionismo in ambienti estremamente freddi e inospitali (es. poli) oltre che dell’alpinismo d’alta quota e consiste in una lesione locale che interessa una o più parti del corpo di un organismo vivente in seguito all’azione del freddo sui tessuti.
- Valanghe – tipico pericolo dell’escursionismo su ambiente innevato, sulla neve con sci o ciaspole fuori pista e al pari della caduta di massi presentano condizioni atmosferico-meteorologiche sfavorevoli che ne aumentano il rischio di distacco.
- Caduta di massi – su percorsi che si affacciano su pareti di roccia, che percorrono brecciai o in ascesa su pareti in arrampicata sportiva o su vie ferrate alpinistiche è possibile incontrare delle frane. Il fenomeno del tutto naturale e accidentale in quanto legato a normali fenomeni di erosione ha dei rischi che aumentano in particolari condizioni atmosferico-meteorologiche come ad esempio in seguito a forti precipitazioni atmosferiche e/o forti escursioni termiche.
- Fulmini – nel caso di temporale un pericolo molto grave è rappresentato dai fulmini. Evitare di sostare in luoghi aperti, sotto alberi isolati, lungo le vie ferrate, in prossimità della vetta o di una cresta. Sono luoghi sicuri l’interno di grotte o rifugi (rimanendo comunque a più di un metro dall’entrata), automobili (che per la loro conformazione diventano una specie di gabbia di Faraday) e boschi (prestando attenzione a posizionarsi sotto un albero più basso rispetto a quelli vicini).
- Inondazioni – si consiglia di evitare di sostare in alvei fluviali o torrentizi anche se in secca, potrebbero essere invasi dall’acqua in seguito a manovre di impianti idroelettrici o piogge anche molto più a monte.
- Vipere e altri animali – dato che diverse zone d’Italia (ad eccezione della Sardegna), in particolare gli appennini e, soprattutto, le Alpi Orientali, ospitano alcune specie di vipere, occorre evitare di frugare con mani e piedi sotto pietre o nell’erba alta. Se questo è necessario, utilizzare un lungo bastone. Altri animali possono essere pericolosi: la zecca si può trasmettere dagli animali selvatici dei boschi all’uomo e veicolare infezioni. In alcune regioni sono presenti ragni velenosi e alcune specie di scorpioni.
Impatto ambientale
L’escursionismo esercita un impatto sull’ambiente naturale in cui viene praticato. L’effetto di massa di un alto numero di escursionisti può portare al degrado e all’impoverimento dell’ambiente, causato da approvvigionamento di legna per il fuoco, deiezioni, calpestio del suolo, uso (seppur necessario) di segnavia, inquinamento da rifiuti e inquinamento acustico, raccolta di minerali o fiori. Inoltre, l’accensione di fuochi e i mozziconi di sigaretta sono spesso causa di incendi.
Molti escursionisti seguono la filosofia del “Non Lasciare Tracce”, ovvero far sì che ogni futuro escursionista non si accorga del passaggio di precedenti persone. Tale filosofia si compone di regole ben precise rispetto a smaltimento dei rifiuti, imballaggi alimentari e rispetto dell’ambiente.
Decalogo del visitatore di Montagne
- Rispetta la natura: non raccogliere fiori, non spezzare rami o incidere tronchi, non distruggere i funghi (anche quelli non commestibili) e non accendere fuochi.
- In montagna…consuma poco, disturba meno ancora e non lasciare tracce del tuo passaggio.
- Rispettiamo ogni cosa, dal fiore al formicaio. Non lasciamo tracce superflue e rifiuti.
- Immergiti nella natura, silenzia il cellulare e assapora il distacco dal quotidiano. Cerca di vivere pienamente l’ambiente in cui ti trovi.
- Se hai la fortuna di osservare gli animali selvatici, sii educato con loro. Non fare rumore e non disturbarli.
- Cammina lento. Non è importante fare dei record, ma assaporare il percorso.
- The sound of silence… E’ bello parlare, raccontare, ridere, ma ricordatevi che c’è anche un tempo per stare in silenzio ed ascoltare i suoni che la natura ci regala.
- Non c’è soddisfazione senza un po’ di sana fatica e sudore… ma la fatica è sempre ripagata!
- Ricordati che l’azione di una sola persona può sembrare insignificante, ma quando viene ripetuta da migliaia di persone diventa un grave problema per l’ambiente.
- Ogni tanto è bello camminare fuori sentiero ma fallo solo quando queste scorciatoie non mettono in pericolo la tua incolumità e non provocano danni….a volte creiamo dei solchi profondi entro cui la pioggia può incanalarsi erodendo il terreno. Inoltre il calpestio dei prati da sfalcio rende impossibile il taglio del fieno.
FONTI e APPROFONDIMENTI: wikipedia